L E T T E R A S E S S A N T A N O V E S I M A
P r o l o g o . Questo importante documento apre una nuova ed imprevedibile panoramica della liunga battaglia civile da me ingaggiata. Mentre con gli attacchi al Fanucci viene alla luce la lotta del cittadino onesto contro una magistratura oppressiva e mafiosa ora siamo in presenza di una altro fronte di guerra. quello con il potere esecutivo di cui il m.llo dei Carabinieri Sabbatini Leonardo ne è un esponente a pieno titolo. Se finalmente per caso mi arrivasse la comunicazione di una denuncia anche da parte del deputato P.D.S. Calzolaio Vincenzo da me trattato nella lettera 45.ma allora potrei affermare traanquillamente di stare in guerra contro i tre poteri più antichi dello Stato. esecutivo, legislativo e giudiziario. Con quello giornalistico ci sono da quando mi accorsi che che si stava facendo di tutto pur di non pubblicare correttamente i fatti relativi allo scandalo allo Scientifico di Macerata nel lontano luglio 1992.
Tuttavia non è stato questo il primo diretto contrasto con gli uomini legalmente in servizio armato bensì fu quello relativo ad un appuntato della PolStrada di Camerino. Al di là del contenuto specifico dei due contenziosi - che l’agente valutò non conveniente perseguire penalmente - c’è il triste dato del contrasto tra dipendenti dello Stato che rivela la grave tensione diffusa nella cosiddettya ‘società civile’ a far sì che l’uno sia sempre occasione di sospetto e di insidia per l’altro.
P r e s e n t a z i o n e . Questa 69° lettera è stata tempestivamente composta all’indomani dell’avvio della procedura lumachesca avviata dal Pubblico Ministero Poloni. L’indiscutibile acredine dello stile e del contenuto sono motivati dalla perdurante ostinazione da parte di magistrati e carabinieri a scongiurare una mia convocazione a "quattr’occhi" e dalla ridicola lentezza delle procedure giudiziarie nonchè dalla mancanza di una adeguato eco giornalistico.
Per completezza d’informazione viene integralmente riportato il contenuto del nuovo decreto. N. 38 \ 97 R.G. PROCURA DELLA REPUBBLICA presso la Pretura Circondariale di Camerino: << Decreto di citazione a giudizio >> artt 554, 555 c.p.p. 159 comma 1 disp. att.
Il Pubblico Ministero Dott. Luigi Poloni, concluse le indagini preliminari relative al procedimento n. 38 \ 97 iscritto nel registro delle notizie di reato in data 16 \ 01 \ 1997 nei confronti di Testa Cesare-Maria, nato a Camerino il 06 \ 01 \ ‘45, ivi residente in via Francesco I° di Lorena nr 2, I M P U T A T O del delitto p. e p. dall’art 341 del c.p. perchè inviando al maresciallo dei CC Sabbatini Leonardo una missiva che conteneva anche le seguenti espressioni a lui rivolte, ne offendeva l’onore ed il prestigio a causa delle sue funzioni di pubblico ufficiale << . . . invece di impegnare i suoi uomini - come lui pagati coi soldi del Popolo - a perseguire solo la piccola criminalità comune, il M.llo Sabbatini potrebbe interessarsi più seriamente al decoro della spesa pubblica intercettando nel famigerato schedario segreto tutti i falsi invalidi della sua giurisdizione. Guadagnerebbe così molto più meritatamente lo stipendio, difendendo i diritti dei bambini infelici, rendendo civile servigio a tutte le famiglie colpite dalla disgrazia della disperazione per l’invalidità perpetua, compresa quella dell’appuntato Serri, in servizio nello stesso presidio camerinese >>
Fatto, avvenuto in Camerino, in epoca successiva e prossima al 01 \ 12 \ 1996, data della lettera. - Con l’aggravante della recidiva reiterata specifica infraquinquennale.
Assistito e difeso d’ufficio dall’avv. Massimo Di Cola - Camerino nel quale figura come persona offasa: M.llo Sabbatini Leonardo, Stazione Carabinieri -Camerino.
Consaiderato che sono stati raccolti sufficienti elementi che impongono il rinvio a giudizio anche indipendentemente dagli atti ai quali aveva diritto di assitere la difesa. Visto l’art. 555 c p. p.
D I S P O N E
la citazione dell’imputato sopra generalizzato davanti al pretore di Camerino, Piazza Mazzini n, 6, piano terra , aula udienza di Pretura, alle ore 9,00 e segg del giorno 3 marzo 1998 per rispondere del reato di cui sopra, con avvertimento che non comparendo senza legittimo impedimento, sarà giudicato in contumacia;
I N V I T A
il suddetto, qualora non vi abbia già provveduto , a dichiarare o eleggere il domicilio per le notificazioni relative al presente procedimento con dichiarazione resa nella segreteria di questo ufficio o della Pretura del luogo, ove l’interessato si trovi o con telegramma o lettera raccomandata con sottoscrizione autenticata da notaio, da persona autorizzata o dal difensore. Con avvertenza che, in caso di mancata comunicazione di ogni mutamento del domicilio eletto o dichiarato, di mancanza di sufficienza o di inidoneità della dichiarazione o della elezione, tutte le notificazioni saranno eseguite nel luogo in cui il decreto viene notificato
A V V I S A
che qualora ne ricorrono i presupposti l’imputato potrà chiedere, mediante richiesta depositata nell’ufficio di questo Pubblico Ministero, entro 15 giorni dalla notificazione del presente decreto:
a) gidizio abbreviato:
b) applicazione della pena a norma dell’art 444 ( 563 c. p. p. );
c) presentare domanda di oblazione ( art 141 D. L..vo 271 \ 89 );
che l’imputato ha facoltà di nominare il difensore di fiducia e che in assenza sarà assistito dal difensore d’ufficio, può essere ammesso il patrocinio a spese dello Stato ove ricorrono le condizioni di reddito;.
che il fascicolo relativo alle indagini preliminari è depositato nella segreteria del Pubblico Ministero e che le parti ed i loro difensori hanno facoltà di prendere visione ed estrarne copia.
A norma dell’art 556 c. p. p., considerato che ne sussistono i presupposti consente procedersi al rito di cui all’art 444 c. p. p. qualora richiesto dall’imputato ed avvisa quest’ultimo che entro 15 giorni dalla notificazione del presente decreto si può chiedere la definizione anticipata all’udienza fissata per giudizio nel presente decreto di citazione.
Manda alla segreteria per gli adempimenti di competenza . Visto l’art 558 c. p. p. la citazione della suddetta persona offesa nonchè del rispettivo difensore a comparire , volendo davanti al pretore per l’udienza sopra indicata.
Camerino, 01 \ 04 \ 1997
F.to il Pubblico Ministero Luigi Poloni
Depositato in Cancelleria oggi 7 aprile 1997
N.B. Si invita il lettore a constatare non solo l’arido linguaggio tecnico del mondo forense ma anche le numerose trasgressioni sintattiche: triste segnale di un vistoso scadimento linguistico e culturale del diffusissimo provincialismo italiano !
Altro elemento a suo modo inquietante risiede nel fatto che ricorre ormai in ogni avviso di reato la completa mancanza di coraggio, da parte dei magistrati inquisitori, di ripetere integralmente le testuali parole usate per le doverose offensive contro le cosiddette <istituzioni> da parte di un cittadino da esse ingannato ed offeso. Tutto ciò dimostra ancora una volta che nell’attuale momento politico-istituzionale un andamento autenticamente accusatorio e dibattimentale sarebbe più che mai deleterio per questa repubblichetta di italiani pagliacci.
Confluenza Palingenetica per il Nuovo Millennio
e per
la Fondazione dello Stato Etico
Al Pubblico Ministero Luigi POLONI . . . Camerino e p. c.
all’Avv. Massimo DI COLA, Foro di . . . "
al M.llo dei CC Leonardo SABBATINI "
alla Procura della Repubblica . . . . Macerata,
alla Prefettura di . . . . . =
al Ministero dell’Interno . . . . Roma,
" di Grazia e Giustizia "
al Comanxo Generale dei Carabinieri . . =
alle Redazioni di vari giornali . . . . loro sedi.
Oggetto. sulla ridicola procedura lumachesca nonostante il gravissimo delitto poli-
tico consistente nell’offesa dell’onore e del prestigio del M.llo Sabbati-
ni perpetrato con l’aggravante della recidività.
Non mi meraviglia per nulla questa sesta iniziativa giudiziaria di cui le ultime due mosse dal dott. Luigi Poloni nei miei confronti: si tratta, come altre volte da me dichiarato, di una mia personale conduzione di una particolarissima lotta contro i nemici del Popolo che certamente non può fermarsi nè al cospetto di una toga o di una divisa di polizia se detti paramenti sono indossati da personaggi indegni di un ruolo per il quale essi sono dallo stesso Popolo generosamente sostentati a vita. Non sarà mentalmente faticoso per il lettore individuare un versante argomentativo in cui campeggi, oltre al Sabbatini, anche un’altra nota figura dell’apparato repressivo: il procuratore-pubblico ministero Vincenzo Fanucci contro il quale cercherò mercoledì 16 aprile 97 nel Tribunale di Camerino - appena poi domani, dunque - di impiantare un vero dibattimento per un reato analogo, ma forse identico, a quello individuato faticosamente dal dott. Luigi Poloni . Entrambi i procedimenti appaiono pertanto come due atti di una stessa farsa giudiziaria: identica determinazione ad imbavagliare la stampa; identica lentezza procedurale architettata da una sola regia.
Ora é scontato che io non mi illudo di riuscire ad accendere un dibattimento così com’è però altrettanto scontato che io non arretrerò mai di un passo dal faticoso percorso fin qui da me tracciato e di cui non solo non mi vergogno ma ne vado impavidamente ed anche gradevolmente fiero, se non altro perchè ho potuto raccogliere, per la fine di questo funesto Millennio, prove inconfutabili e preziose intorno al teorema perennemente esorcizzato dagli stessi - ovviamente - apparati del dominio la cui tesi di partenza sta tutta in questa nauseabonda effettualità: magistrati, militari e intellettuali di regime (preti, giornalisti ed altri saltimbanchi) costituiscono una grande minoranza di privilegiati nemici del Popolo addetti, rispettivamente, i primi alla condanna; i secondi all’esecuzione della repressione e all’abbattimento fisico degli ostacoli insorgenti sulla via del dominio: i terzi a confondere perennemente le idee al Popolo affinchè egli si distragga con l’individualimo economico-commeciale per consolarsi poi di quella vita d’inferno con l’illusione che i magistrati sono buoni e bravi perchè individuano i mascalzoni; che i poliziotti sono buoni e bravi perchè li acchiappano; che i sapienti sono buoni e bravi perchè danno al Popolo sempre le migliori ricette per qualche assaggino di felicità televisiva in questo cosiddetto <mondo di merda> e tanta gioia per gli anni a venire e, addirittura per i più scemi, un’infinita eternità dopo la morte.
Solo spaventosi contrasti in seno alle istituzioni possono rendere ragione del fatto che reati gravissimi - come i miei - contro magistrati e polizia non vengano smaltiti in assoluta precedenza con rito direttissimo e con il plotone d’esecuzione in attesa nella piazza stessa antistante il tribunale per la fucilazione immediata del reo sull’uscio del Palazzo. Invece si ha terrore di un vero dibattimento perchè non si sa nè si vuole correttamente classificare i miei reati epistolari rigorosamente autografi.
Anche il dott.Poloni rischia di essere costretto ad accendere un altro procedimento contro di me per gli stessi reati ai suoi danni se non mi permetterà di G I U R A R E sulla veridicità del contenuto delle mie arrinmghe: infatti quando si tratta di scoprire delinquenti di bassa lega sociale autori di reati universalmente condannabili allora si autorizza la polizia alla tortura dell’interrogatorio scientifico; se invece ci sono di mezzo pezzi grossi allora anche l’assassinio dei propri figli diventa un atto inconsulto per "sevizie pedofile" subite in età infantile così come spesso accade negli Usa tutte le volte in cui la magistratura ha avuto l’ordine di assolvere delinquenti di speciale raccomandazione che diversamente avrebbero meritato l’immediata condanna a morte. Non sto qui ad autoconsolarmi di essere un imputato contro cui non si possono emettere sentenze ordinarie: sono gli individui oggetto delle mie doverose invettive invece ad essere personaggi al cui nome "conviene" essere portato in Aula di cosiddetta Giustizia esclusivamente come parte offesa mentre sono costitutivamente dei R E I .
Un’altra emblematica incongruità risiede nel fatto che nei numerosi decretini di <citazione a giudizio> si riportano sempre come prova dei miei reati soltanto frasettine estrapolate con una curiosa logica diametralmente antitetica al serio criterio investigativo e dibattimentale finalizzato al reperimento delle prove per scoprire gli autori di altri reati politicamente neutri. Invece, a norma dello stesso art. 24 della Costituzione io esigerò sempre la lettura completa delle mie lettere sacrileghe perchè il buon senso stesso avverte che la conoscenza è tanto più completa quanto più comprende il maggior numero di elementi entro l’ambito della cosiddetta ‘scientificità’ se è vero,
che il procedimento giudiziario è il paradigma procedurale della corretta e g a l i l e i a n a ricerca della verità articolantesi nella dinamica delle < sensate esperienze e delle necessarie dimostrazioni > nonchè della corretta tassonomia del discernimento delle qualità primarie e delle qualità secondarie.
Ecco dunque il motivo di una mai avvenuta richiesta di chiarimento o di rendiconto da parte di alcun investigatore o magistrato ed ecco perchè, nonostante le condanne penali riportate a causa del mio ardimentoso decoro in difesa della FAMIGLIA dei cittadini veramente bisognosi come mia figlia e come tutti i bimbi invalidi, nessuno ha mai ancora provveduto ad interdirmi dal mio ruolo di professore di Filosofia al Liceo Scientifico di Fabriano, del permesso di guida e della patria potestà nonostante il fatto che il Sabbatini sia stato determinante per l’emissione di un decreto da parte della prefettura di Macerata e dello stesso Ministero dell’Interno . atto ad ordirmi un tranello mortale da perpetrare con una mia presunta o montata aggressione contro militi della "benemerita" o di altri ordini polizieschi <...costrretti a far fuoco per legittima difesa ed imprimere così comodamente le impronte digitali del morto sull’arma fumante: il tutto fondato sul seguente asserto di euclidea enunciazione:
<. . . già condannato in Perugia per reato contro la Pubblica Amministrazione - mentre quei professori, locandieri e ruffiani protetti dal provveditore Ventrone e dal P.M. Fanucci sono stati tutti invitati al patteggiamento - nonchè indagato in seguito a varie e motivate denuncie per reati contro Organi dello Stato, E’ AUTORE DI COMPORTAMENTI SINTOMATICI DI UNO STATO D’ANIMO NON SERENO ( dunque p e r t u r b a t o , aggiungo io ) rivelando pericolosità per sè e per gli altri . . . censurabile sotto il profilo della sicurezza pubblica
tanto da far ritenere . . . che egli non sia effettivamente in grado di offrire sufficiente affidamento di non abusare delle armi da fuoco ( ossia i miei ansiosi Kalankshnicov ! ? ! ? ) >>
Il dott. Poloni non parla proprio in nome del POPOLO Italiano quando riporta nel suo de-
cretino di citazione a giudizio emesso il 7 aprile 1997 per un’udienza di fuoco fissata al 3 marzo 1998. enidenziando, come prova di reato, alcune frasette senza senso ma molto distanti da altre terribili invettive ed epitteti contro lo stesso Sabbatini (e tanti altri mascalzoni ) il quale, pagato molto bene dal Popolo per difenderne la democrazia si rifiuta, insieme al prefetto, di farmi conoscere DEMOCRATICAMENTE i nominativi ufficiali dei miei accusatori così come il Fanucci continua a definirmi LADRO ben egli sapendo che al segretario dello Scientifico, Vincenzo Porzi avevo dichiarato di non includermi nel novero dei commissari ladri.
Pertanto, dott. Poloni, non manipoli il dato effettuale; sconfessi la fondatezza tragicomica del Foro Camerte come archetipo nazional-mafioso di un apparato giudiziario italiano in cui magistrati ed avvocati altro non sono che una colossale cricca di attori specialisti in guardie e ladri in base a copioni precedentemente accordati; soprattutto abbia il coraggio di ripetere per iscritto e verbalmente, in dibattimento ( magari ! ! ! ) i miei serratissimi Principi di Ragion Politica e le mie terribili invettive contro il suo indegno ( spero che non ne sia emulo !) collega Fanucci e lo SBIRRO MERCENARIO , Leonardo Sabbatini, entrambi nemici del Popolo, da ghigliottinare - in nome del Popolo Italiano - all’interno stesso della "sua" caserma ed in aurorale ed allelujatica Confluenza Palingenetica in quest’alba, ancora oscura, verso il Nuovo Millennio.
Camerino, 14 aprile 1997
Cesare-Maria TESTA