Introduzione

Questa vicenda ha dell'incredibile in quanto non é mai stata riferita dalla stampa nazionale né da quella locale che si é limitata invece a tre soli cenni esposti con quello stupido sensazionalismo tipico di chi non ha interesse all'effettivo coinvolgimento dell'opinione pubblica. E' ancor più che incredibile se viene considerato il fatto che le mie autografe invettive hanno devastato le scrivanie dell'Italia che conta: da quelle del Presidente della Repubblica a quelle del Consiglio Superiore della Magistratura; da quelle delle Procure della Repubblica di Firenze, Perugia, Macerata e Camerino a quelle del Ministero degli Interni e della Pubblica Istruzione; da quelle della Prefettura e Questura di Macerata e del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e rispettivi Comandi Territoriali della Toscana, dell'Umbria e delle Marche oltre, ovviamente, alla scrivania del Maresciallo Sabbatini, comandante la Stazione di Camerino insieme a quella del Provveditorato agli Studi di Macerata.

Tutta la storia ebbe inizio nel 1986 allorquando, come padre di una bambina colpita in fase prenatale da gravi lesioni cerebrali, si delineò la disavventura di imbattermi nella vigliacca ipocrisia di istituzioni ed uomini preposti alla tutela degli invalidi o, per meglio intenderci, alla gestione incontrollabile del denaro pubblico a scopo di beneficienza. Il teatro socio-geografico in cui si sono svolti i fatti é quello di Camerino, piccolo centro universitario dell'entroterra maceratese, ideale per lo studio ma ridotto da politici dissennati a rottame dei Monti Sibillini.

Infatti, fin dall'esordio politico di un cinquantennio addietro da parte di Enrico Mattei di Matelica e di Aristide Merloni di Fabriano, nella zona si attivarono le consuete dinamiche del clientelismo mafioso consistente nell'utilizzare il denaro pubblico per incrementare i voti della Democrazia Cristiana reclutando, sia per gli organici statali e parastatali, sia per i dipendenti dell'Agip - Anic - Snam e sia per le industrie fabrianesi di Merloni, soltanto personale di provata fede democristiana in grado di, e con l'assicurazione dei parroci e dei Carabinieri, portare alla DC anche i voti dei congiunti e conoscenti.

Per chi, come me, é sempre stato dichiaratamente antidemocristiano ed ha preferito la trasparenza onesta all'intrallazzo delittuoso della raccomandazione; per chi ha ognora preferito la solarità di un atteggiamento di elevata sensibilità democratica all'irresponsabilità di una condotta esposta alle incongruenze tipiche della logica mafiosa, non sarebbe stato possibile non rilevare ben presto stridenti contraddizioni da cui muovere poi per una più approfondita riflessione, magari farcita di rilievi speculativi sulla Storia, sull'economia e sul costume nazionale.

Alla tradizionale ispirazione cattolica della morale e del diritto italiani intorno alla difesa della vita ed al dignitoso rispetto della persona, ha direttamente corrispostouna prassi politica ed amministrativa assolutamente ridicola ed inefficiente verso la tutela dell'invalido e del malato? Come secondo punto ed in conseguenza di quanto sopra ritenni inderogabilmente doveroso il civile impegno di battermi per il rispetto dei diritti dei più svantaggiatiati con tutto l'ingenuo entusiasmo di chi ha sempre sentito fino alla nausea cantare le sacre laudi allelujatiche del cosiddetto "Stato di Diritto".

Si è così cercato di mettere in pratica l'imperativo categorico come impegno inderogabile di un padre che si avvicina alla vecchiaia nella terribile prospettiva di vedersi costretto ad affidare la sua sfortunata bambina a quegli stessi istituti di cosiddetta "beneficenza" che in Italia sono gestiti con finalità estranee od opposte allo scopo per il quale invece sono stati costitutivamente realizzati, ossia quello della custodia di esseri umani bisognosi di aiuto per tutta la vita!

Infine l'aspetto giudiziario dell'intera vicenda é tale che magistrati e spie hanno sempre paventato l'eventualità che il Popolo se ne fosse appropriato nonostante l'art. 101 della nostra Costituzione preveda che il giudice emetta la sentenza..." in nome del Popolo Italiano".

La mia funzione di padre così drammaticamente preoccupato avrebbe secondo il parere di alcuni inaspettatamente assurto al ruolo di "cavaliere della virtù" nel senso del paladino dei diritti degli ultimi e degli sventurati che si getta solitario - per maggior libertà di manovra - non tanto contro le eliche dei mulini a vento quanto contro quelle forze ostili alla democrazia sostanziale che. imperversando. determinano il vortice di quelle pale abbattentisi sinistramente sibilando sulla testa di tutti gli oppressi.

Con le suddette premesse, adombrate dal senso della donchisciottesca sconfitta, tale impresa ha rischiato davvero di divenire ridicola e lo é stata nella misura in cui l'opinione pubblica non ne é venuta a conoscenza. Che sarebbe però del divenire storico se nessuno mai osasse l'inosabile? E' certo che alla fine saranno i fatti a stabilire se l'impresa abbia raggiunto o meno lo scopo evidenziando così la sua logica intesa come proporzione tra il mezzo e lo scopo ma ciò che non é mai riuscito al solito don Chisciotte che impugna una lancia contro giganti minacciosi potrebbe invece sortire positivamente a chi sostituisca l'alabarda con la penna usata ora come un minuscolo bisturi - con cui recidere microchirurgicamente quei fasci di neuroni senza di cui il potere non può che disattivare i ciechi meccanismi del suo più spietato dominio - ora usata come tronchesine per spuntare gli artigli minacciosi di quei mostri che si nutrono delle lacrime, del sudore e del sangue del Popolo onesto.

Il fatto che l'opinione pubblica non sia venuta ancora in possesso delle notizie di eventi caratterizzati da una sconcertante e destabilizzante originalità non dipende certamente da me quanto dalla disperata determinazione di un sistema politico e sociale in fibrillazione che ha sempre impedito che si parlasse del "caso". Scopo di quest'opera allora é quello di raccontare al Popolo Italiano tutta la vicenda epistolare che negli ultimi tempi si é resa ancora più drammatica e densa di sconcertanti imprevisti. La questione pertanto, apparentemente privata, deve essere messa a disposizione del giudizio popolare per queste gravissime ragioni:

1) La Magistratura si esprime per dettato costituzionale "in nome del Popolo Italiano" mentre in realtà esso é all'oscuro di tutto.

2) Le Forze dell'Ordine esistono ufficialmente per la sicurezza dei cittadini senza purtroppo specificare un chiaro ed enunciabile concetto di Popolo.

3) La Pubblica Amministrazione, lo dice la parola stessa, é fatta per rendere possibile l'espletamento dei doveri e dei diritti sia da parte del singolo nei confronti della collettività che viceversa.

Quanto tutto ciò sia invece realmente avvenuto lo si potrà sapere dall'attenta lettura di questo infiammato ed insolito epistolario in cui il lettore educato potrebbe trovare a prima vista infondato il motivo del suo probabile disgusto per determinate immagini luteranamente turpiloque evocate nel corso della stesura delle singole invettive. Dopo attenta riflessione si renderà però ben conto della giustezza degli insulti per tante vili offese fatte allo stesso Popolo Italiano, attraverso la mia persona. Infatti gli apparati del potere clerico-fascista ostentanti la difesa assoluta della vita e del nascituro mi hanno fatto venire al mondo una figlia completamente invalida nonostante l’alta probabilità del pericolo - perchè nascente da madre provata da una tremenda disavventura sanitaria - per poi abbandonare la piccola a se stessa se io non fossi intervenuto con queste lettere incandescenti lanciate a chi di dovere.

Non è forse questa un’offesa di insuperabile infamia meritevole pertanto del peggiore dei turpiloqui e degli anatemi ?

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LETTERA PRIMA

P r o l o g o . Il Natale è tradizionalmente la festa dell’innocenza, dei bambini e dunque della famiglia. Quando però a quasi sei anni d’età una bambina ancora non cammina ed in più non parla perchè completamente sorda allora le feste natalizie fanno emergere nella famiglia colpita dalla sventura la più amara tristezza. Tutto ciò non tanto perchè altri nuclei trascorrono molto più serenamente le giornate di spensierato tepore casalingo quanto perchè mi stavo sempre più convincendo che quegli stessi apparati statali occupati da coloro che mi avevano assicurato che la vita e la sua difesa sarebbero stati valori assoluti erano invece i primi a disinteressarsi dell’avvenire della mia sfortunata bambina. Infatti con il suo ingresso nella Scuola Materna si presentarono strani problemi intorno alla legalità o meno del sostegno scolastico dato che tra il personale amministrativo della Scuola c’era chi sosteneva che lo Stato, essendo la Scuola Materna facoltativa, non ha il minimo obbligo alla spesa per un insegnante di sostegno. Avrei però potuto contare - al dire di quei disonesti - sul buon cuore e saulla solidarietà dei singoli politici ed amministratori comunali che in realtà erano disattenti ai bisogni di ben 5 bambini invalidi della zona, la cui maggiore gravità aveva indiscutibilmente colpito mia figlia.

Era chiaro l’intento di perpetuare la pratica mafiosa di trasformare quanto legalmente è stabilito per legge in elargizione arbitraria a scopo elettoralistico, ossia per la compravendita dei voti democristiani, nell’88 ancora molto florida. Non era ancora andato in frantumi il Muro di Berlino, c’erano i vecchi partiti e c’era Bettino Craxi con il suo lungo governo ormai agli sgoccioli di legislatura anche se ormai i funesti scricchiolii degli equilibri balcanici e yugoslavi non facevano presagire nulla di lieto. In particolare la nostra televisione diretta dal clerico-fascista Bruno Vespa insisteva sulle visioni di quattro malati mentali della Croazia o comunque della Yugoslavia cattolica che dichiaravano di parlare con la Madonna e di vederla in carne ed ossa.

Da notare comunque l’aura di mistero in cui si presenta la lettera: un saggio etico, mistico e politico in cui sono embrionalmente custoditi i motivi forti della Confluenza Palingenetica per il Nuovo Millennio ormai imminente. Il documento fu però compilato quasi di getto e dunque privo della preoccupazione di renderne agevole la lettura trattandosi, gli indirizzati, di personaggi di mia assoluta disistima.

P r e s e n t a z i o n e . L’occasione di questa prima saccente quanto audace missiva a cui ovviamente non seguì alcuna risposta venne ispirata dalla circolazione in zona di un ipocrita volantinaggio a favore del rinnovamento del mandato parlamentare di Francesco Merloni così intitolato: << Forza famiglia. La prossima legislatura dovrà segnare il tuo riscatto Vota Francesco Merloni, n. 4 nelle liste della Dc >>. Un eccezionale invito dal quale nessuno meglio di me avrebbe potuto esserne attratto ! Così infatti decisi di fare ed ancor oggi sto facendo: riscattare l’onore ed i diritti della famiglia, specialmente di quella afflitta dalla presenza di un bambino invalido, sapendo già - e dunque senza illusioni - di avere a che fare con gentaglia opportunista che non crede assolutamente ad una sola parola di quanto dice, specialmente quando argomentano spudoratamente sul tema della solidarietà da loro intesa come invito spontaneisticamente dilettantistico ed assolutamente al di fuori dell’istituzionalizzazione politica ben sapendo essi che diversamente - ossia attualmente - la solidarietà si riduce in una vuota mess’in scena di un palco per l’ostentazione di ipocriti quanto egoistici protagonismi che niente hanno a che fare con la volontà politica di rimuovere alla radice le condizioni entro le quali l’indigenza e la penuria non possono non insorgere.

. Per onestà di completezza il testo del manifestino verrà qui di seguito integralmente riportato nel suo scadente italiano.

FORZA FAMIGLIA. L’esperienza di questi anni dimostra quanto siano sbagliate le culture radicali che ignorano la famiglia o tendono semplicemente a farne un soggetto di consumo. La realtà non è assolutamente questa La famiglia è depositaria di funzioni essenziali molto più complesse ed in essa sono presenti fortissime cariche etiche. Certamente la famiglia è soggetto di consumo. Ma non soltanto questo. Produce. Risparmia. Redistribuisce il reddito.. Formula meccanismi di solidarietà al suo interno. Media istanze individuali e sociali pubbliche e private. Gestisce l’educazione e la formazione dei suoi figli. E’ per questa ed altre ragioni che riteniamo la famiglia un perno fondamentale per la soluzione di molti problemi della nostra comunità.

Negli stessi giorni e negli stessi luoghi in cui si discuteva di prossime elezioni politiche e di Maastricht che avrebbe dovuto trionfare entro il 1992 era possibile leggere anche questo manifestino edito a cura dell’Unicef ed intitolato: << Dove c’è Unicef la vita continua >> Proseguendone la lettura ecco ciò che si apprende. Dal lontano 1946 l’attività dell’Unicef destinata ad aiutare i bambini di tutto il mondo è stata in grado di contribuire all’aumento delle produzioni locali in molti paesi in via di sviluppo, vaccinare milioni di bambini contro le sei principali malattie, ridurre a meno della metà il tasso di mortalità dei bambini fino a 5 anni, raddoppiare il tasso di alfabetizzazione. Ma al di là di questi grandi successi, l’Unicef ha forse contribuito a raggiungere un obiettivo assai più importante: il mutamento della morale generale. I bambini del mondo sono diventati i "bambini di tutti" e questo cambiamento rappresenta davvero un passo avanti verso un mondo più civile. L’Italia è stata negli ultimi anni protagonista di questo impegno. Ma la battaglia per salvare la vita e per il benessere dei bambini in 119 Paesi continua.

Niente di più falso ed ipocrita in questi due volantini che sono stati certamente compilati da chi non crede affatto in ciò che dice.

 

Excursus etico-mistico-politico Maioribus Patriae

Al Presidente della Repubblica . . . . . Roma,

al Presidente del Consiglio dei Ministri Bettino Craxi . . ",

al Ministro della Pubblica Istruzione . . . . . " ,

al Ministro della Sanità . . . . . . . ",

al Provveditore agli Studi di - - - - - Macerata,

\ al capogruppo democristiano del Parlamento regionale . - - Ancona,

" " " provinciale . . Macerata

 

Oggetto:: Denuncia dello stato di semi-abbandono ai danni di

bambini disabili frequentanti la scuola materna e bi-

sognosi di sostegno psico-fisicoterapico e pedagogico.

Quando apprendo delle estatiche visioni yugoslave che hanno per oggetto la Vergine Santa di cui solo i da Lei prediletti possono gioirne, la mia preghiera, poichè non mi è concesso di recarmi corporalmente a respirare le mistiche atmosfere dei luoghi santi, intende incrementare meriti per rinvigorire la fede e di conseguenza i vantaggi definitivi del <Giudizio finale> per una morte in piena grazia di Dio. Nelle mie mariane suppliche ho quindi chiesto alla Celeste Mamma di guidarmi verso la migliore delle opere pie per questo Natale ‘88 e Lei, in un sovrapporsi di sogno e di paradisiache visioni mi ha indicato il perseguimento della difesa degli ultimi da tutti coloro che, balordi, non sanno amare in quanto hanno chiara cognizione soltanto di ciò che viene loro a sicuro ed immediato vantaggio.

Perseguire cristianamente la difesa universale degli oppressi può dunque esser considerato non solo come prassi deontologica ma anche confessionale: e tutto ciò lei mi raccomanda mentre l’Ascetica Amante Celeste scompare dai miei sogni sacrali secondo il classico cliché della donna oggetto di proibito amore. Ho così compilato un elenco delle possibili buone azioni ed ho dato precedenza, con questa arringa in soccorso degli ultimi, alla difesa dei bambini disabili ed in special modo di quelli frequentanti la Scuola Materna, bisognosi di quel sostegno che invece le Stato nega loro a causa delle convulsioni di un tumultuoso e pasticciato risanamento finanziario impostoci dagli accordi di Maastricht in vista del fatidico traguardo del ‘92.

Che lo Stato sia oggetto di satanici appetiti e che spesso di vere e proprie appropriazioni è un dato talmente evidente e configurabile all’interno della stessa Natura al punto che ne sono stati certissimi anche i Paleo-cristiani, i Catari, i Patarini, i Piagnoni, gli Anabattisti e persino i loro sbudellatori luterani ma, per fortuna di noi Italiani tradizionali custodi fisici della Cattolicità, c’è la cosiddetta Democrazia Cristiana dalla quale profonde e traluce tanta solerte ammirazione per S. Tommaso l’aizzatore contro gli infedeli, per l’inquisitore San Domenico di Guzman, per Sant’Ignazio di Loyola incarnatore dell’Arcangelo Gabriele, per Alessandro Manzoni e finalmente per Ermanno Olmi ed anche Zeffirelli. E questi sono alcuni soltanto dei riferimenti confessionali alla perenne crociata santa verso cui è - da e per l’eternità - protesa la Democrazia Cristiana.

Volesse il Cielo che il Maligno fosse già stato definitivamente debellabile! Invece ancor’oggi ogni afflato religioso è condannato a capitolare molto poco dignitosamente ma molto dolorosamente sul muro del pianto delle fedi misteriche ed angosciate dal dissacrante sospetto che Dio non sia per nulla il Supremo fondamento etico perchè consente a Satana di rovistare nelle nostre coscienze, anche democristiane.

E’ la stessa Filosofia, intesa come pratica raccogli-cocci del mondo in frantumi, a dirci che il molteplice va sempre unificato: risulta pertanto alla Ragione che Dio vuole - sia pur indirettamente - il male in quanto permette al Demonio, anch’esso creazione divina uscita dalle mani di Dio onnisciente, le sue incursioni tra i mortali la peggiore delle quali fu certamente la tentazione di Eva da cui si scatenò ogni disgrazia futura. Pertanto il maligno Signore della Tenebra ha colonizzato anche cuore e mente degli adepti al partito di don Sturzo.

Infatti, mentre la logica della evangelica spiritualità dovrebbe prevedere anche all’eventuale sostegno scolastico legalmente previsto per i bambini invalidi frequentanti la Scuola Statale, gli apostoli di Satana invece, rendendo deliberatamente impraticabile la legge, rispondono coralmente che l’erario pubblico ha scoperto il fondo e che pertanto non si può continuare nell’incremento weimariano del debito pubblico a 16 zeri. Quindi con la presente denuncia di una simile viltà verso i bisognosi esprimo l’auspicio di una iminente catarsi di tutti i campioni della malafede a cominciare da Fanfani, Andreotti, Rumor, Forlani fino a Craxi. La Dc pertanto non è per niente composta da individui in Grazia di Dio bensì da luridi porci bastardi nonchè pseudo-comunisti. Per rendere più agevole l’argomentazione dello < pseudo-comunismo > verrà espresso un nuovo canone ermeneutico per un’insolita tassonomia su questa prolusione-arringa.

Tutto il Pianeta è calpestato da comunisti nettamente distinguibili in tre differenziati versanti logico-politici desunti dalla botanica:

1) i fanero-comunisti: quelli a vegetazione politica manifesta che pubblicamente si impegnano a difendere l’ideologia - internazionalisticamente configurata - del primato del Diritto Pubblico su quello Privato;

2) i cripto-comunisti: coloro che vivono in situazione più o meno privilegiata ma fermamente decisi a non estendere alla moltitudine i vantaggi di cui godono perchè consapevoli della certezza dell’assottigliamento;

3) pseudo-comunisti non nel senso che ufficialmente non si deve sapere che sono comunisti ma in quanto lo dissimulano invece accuratamente in pubblico mentre nella sostanza delle loro intenzioni giace perennemente la determinazione a mungere le tette della vacca-repubblica privando così il Popolo onesto e laborioso del frutto dei suoi stessi sacrifici.

Costoro godono, in nome dell’anti-comunismo, dei vantaggi di un comunismo ristretto quanto gelosamente custodito al punto che da veri sepolcri imbiancati sembrano dei veri e propri porci addossati ad una inesauribile mangiatoia da ingrasso per i cenoni di fine d’anno. Allorquando vengono sorpresi in fragranza di <<legali>> ruberie, dato che per loro i forzieri dello Stato sono sempre comunisticamente aperti, allora intervengono in loro difesa altri compari giurando che si è trattato solo di rarissimi casi di corruzione quando invece tutta la Dc ed ora anche i craxiani fanno a gara nel dilapidare il denaro del Popolo.

La menzogna più sfacciata si profila come il collante di questa immensa associazione a delinquere costituita da falsi comunisti che predicano agli altri il liberismo individualista magari addolcito da un pò di solidarismo mentre riservano a sè il diritto alle più sfacciate richieste a carico dello Stato. Al fondo di questo girone di bastardi mentitori c’è oggi Gorbaciov, il traditore dell’epopea di Stalingrado, il profanatore dei grandi mausolei della sua patria, colui che con criminale determinazione sbilancerà paurosamente il perfetto equilibrio bipolare della guerra fredda in un pianeta deformato verso una destra liberista da cui si ripresenterà il clima dei passati conflitti economico-militari tra paesi capitalisti cosiddetti democratici e liberali.

Per accelerare la sicura ricompensa da parte dell’Occidente l’ultimo imperatore comunista ha ordinato il decremento della vigilanza sull’Occidente aggressore mentre quest’ultimo pigia sulla leva dei finanziamenti per realizzare coi profitti dell’opulenza gli spaventosi apparati atomici che gli consentiranno finalmente il primo colpo strategico su Mosca, anche se nel frattempo la borsa di Waal Street - l’ara sacrificale sulla quale da oltre un secolo sono stati immolati miliardi di uomini - aprirà le sue filiali su quella capitale ancora - forse - per poco sovietica.

La generosità dello Stato di Diritto democristiano espressa in amorose cure ed in eclatata difesa verso la famiglia, la vita e i nascituri - culminante nella condanna da parte dei clericali anche del preservativo nonstante l’incremento esponenziale dell’a.i.d.s.- costituisce il motivo portante di questa invettiva contro le esecrande figure dei numerosi sepolcri imbiancati i quali, con velenoso parassitismo, si annidano qua e là per sortire allo scoperto in rapide incursioni avventandosi, a caccia di voti, sul denaro pubblico riducendo così il loro social-comunismo ad esclusivo vantaggio dei pochi, rapinando le risorse dello Stato e approfittando così dei sudori del Popolo, ossia di tutti coloro che onestamente lavorano e che, nonostante ciò, si vedono calpestare i propri diritti e convinti a tal sopportazione da messaggi subliminali circa la minaccia del cosiddetto grande nemico dell’occidente: lo spettro del comunismo.

La realtà effettuale, com’è facilmente prevedibile in un contesto da italietta furbona, mentecatta e stracciona nonchè stipata di apparatti segreti preposti alla repressione, è completamente capovolto: precarietà delle strutture, pressappochismo amministrativo e dilettantismo operativo affliggono gli Italiani della settima potenza industrializzata del mondo ed ingiuriati ancor più da una soffusa indifferenza istituzionale. Nel fondo di questo traboccante pozzo nero c’e anche l’istruzione italiana, pubblica o priveta comunque usurpata dai clerico-fascisti. Balordamente il suo dissesto viene imputato ai sessantottini e alle Brigate Rosse mentre nessun ministro - rigorosamente tutti democristiani come tutti i provveditori e come i ministri dell’Interno - ha voluto migliorarla con i suoi mezzi costituzionalmente disponibili, i decreti legge, dato che il parlamento è sempre stato in tutt’altre faccende affaccendato.

Tuttavia, infettato da luridi porci parassiti nonchè bastardi democriastiani, questo squassato ministero emette il suo chiacchiericcio sulla vita ad ogni costo ma alla verifica dei fatti mi si risponde che le risorse finanziarie per il sostegno scolastico sono esauste specialmente per quello di bambini invalidi che frequentano la Scuola Materna, dato che essa è per sua natura facoltativa e dunque ci si deve attenere alla discrezionalità del provveditore Ventrone il quale però, nonstante sia un esponente nazionale dell’Unicef, continua ad ignorare arrogantemente i legali diritti per la mia terzogenita invalida totale che si deve pertanto accontentare di ciò che l’asilo spontaneamente le può offrire; diversamente i figli se li devono tenere i genitori che li hanno voluti al mondo. Questo dunque e non solo questo è quanto accade e quanto lo < Stato di Diritto democristiano > ognor crociato del santo Evangelo permette che avvenga.

Egregi summenzionati sognori, la breve arcata di questo percorso argomentativo si sofferma solo brevemente sull’astuzia canzonatoria: non vi dichiara pertanto, per pura strategia dimostrativa diretta a scopi forti e precisi, direttamente responsabili di quanto accade in questo lembo di Appennino Centrale: considerati con provvisoria congettura maiores petriae non vi voglio ritenere accoliti di una banda di ladri bugiardi specializzati in aberanti contraddizioni ma vi esporrete a gravissimi sospetti di connivenza con questi mascalzoni locali se voi dall’Urbe tralasciaste di intervenire in favore di mia figlia e di tutti gli invalidi specialmente se bambini. Comunque, grazie al grande rilievo da voi ricoperto vi sarà agevolmente possibile individuare più dettagliatamente i componenti locali di questa gentaglia democristiana di cui sicuramente < in pectore > ve ne vorreste ansiosamente sbarazzare. Se non si riuscisse a ciò riferite loro almeno che siamo in tanti a definirli luridi porci bastardi democristiani meritevoli di un nuovo san Bartolomeo, di un nuovo piazzale Loreto o meglio ancora di un novello passaggio per il camino -. previa decollazione - a proposito del quale suggerirei a Maria Pia Fanfani di impegnarci il miliardo, messo a disposizione della Dixan in opere pie, per allestirne l’impianto.

Ho comunque già da tempo ben capito che persiste la tendenza alla istituzionalizzazione totale dell’invalido il quale costituisce con la sua disgrazia una irrinunciabile occasione per la compravendita democristiana e pentapartitica dei suffragi elettoralistici da sostenersi, appunto, coi soldi del Popolo.Infatti le autorità politiche preposte al loro recupero temporeggiano ignobilmente disquisendo sullo stato della pubblica finanza, sui miserabili risparmi da risicare, sugli incarichi da barattare mentre i conducenti del carrozzone nazionale intendono percorrere traiettorie sempre più ardite in un’Italia che si spella le mani nel bussare ostinatamente alle porte dell’Olimpo dei cosiddetti <sette grandi>. In Germania, in Francia e nel Nord Europa l’assistenza all’invalido non somiglia neppure lontanamente alla nostra.

E’ stata soppressa in nome del risparmio ed appena tre anni or sono la titolarità della Scuola Media di Pioraco per accorparla a quella di Fiuminata ma la nuova gestione, grazie alle connivenze del provveditore ed ingannando l’utenza, ha ottenuto il consenso per il tempo prolungato-farsa di tre giorni alla settimana comunque sufficiente per il quasi raddoppio del personale docente e bidelleria. Essendo però ogni scuola a tempo prolungato considerata come sperimentale, allora ai presidi viene concessa un’ampia discrezionalità di reclutamento e ben si sa come finiscono poi questi intrallazzi. Gli isterici furori della popolazione irrassegnabile alla campanilistica perdita dell’antica titolarità furono abilmente raffreddati dalle finte lacrime di un sindaco e di un segretario comunale i quali, con isocronistica sudditanza alla mafiosa regia. mentirono dall’inizio alla fine della infruttuosa batracomio-

machia.

Tornando alle sventure dei piccoli sfortunati e delle rispettive famiglie sempre più provate dalla disgrazia e dimenticate dallo Stato di Diritto risalta certamente il caso di mia figlia terzogenita la cui madre ricusò l’aborto terapeuticamente opportuno in considerazione di gravi precedenti neurologici: tal rifiuto non fu determinato tanto dai suoi principi democristiani sulla santità di ogni gravidanza quanto dagli sciagurati moniti sferrati da un lurido porco nastardo medico di famiglia ovviamente democristiano. Ora che a quella creaturina spetterebbero particolari attenzioni riabilitative - se non altro per rispetto della madre - ai ridicoli panegirici sulla difesa della vita e dei bambini di tutto il mondo ed ai giubili allelujatici dei cacciatori di voti o dei pescatori di anime lo Stato infestato dai democristiani risponde che non c’e disponibilità di una sola lira per il sostegno alla Scuola Materna in favore di mia figlia. E pensare che conosco troje democristiane che per adulterio o per lussuria sono ricorse all’aborto edonistico semiclandestino: una di loro aveva persino un figlio seminarista. Che voglia di gridare i loro nomi ai quattro venti !

Quanto ancora si dovrà attendere la riedizione del grand peur ? A quando la cattura di certa gente in fuga che ha prosperato sulle disgrazie altrui, che è ingrassata con la droga ed il segreto bancario mentre spettrali parrucchieri di Séves la rincorrono orripilanti per acconciare a modo le teste appena mozzate da impalare su mille alabarde? Non avrebbe potuto quello sventurato DC 8 Itavia trasportare un rurro esaurito di pseudo.comunisti ovverossia di luridi porci bastardi democristiani ? Perchè non stipare nel più gran numero di Hercules il più gran numero di porci democristiani per scaraventarli in mare da quota tremila facendoli desaparecidos così come meno di 10 anni or sono decretava il loro amico Videla per i fanero-comunisti argentini? Perchè mai la sezione italiana dell’Unicef giura di consumarsi i piedi fino all’osso nel portare aiuto agli sventurati bimbi delle più lontane contrade mentre ignora quelli delle nostre famiglie ? Ebbene, a domande così retoriche non si possono dare che risposte così tanto sicure: perchè per avere il giusto diritto spettante per legge in Italia occorre leccare culi importanti ed ungerli poi con grasse regalie!

Se questo scritto dovesse pertanto apparire oltremodo ingiurioso quanto politicamente sovversivo a chi ha la coscienza sporca, occorre allora considerare la gravissima serie di ingiurie che il potere democristiano sferra sfacciatamente al Popolo onesto e laborioso - qual’è quello a cui io stesso con tanto risentito orgoglio dichiaro di appartenere - come appunto quello di negare le legali assistenze preposte allo scopo di alleviare le sorti dell’infelice e indirittamente anche quelle della sua famiglia. Comunque esso consente sempre alle spie di aggiornare gli schedari segreti. Inoltre il terribile principio di Ragion politica di derivazione machiavellica il fine giustifica i mezzi viene spesso usato dagli pseudo-comunisti per dare fondamento razional-psicologico al proprio cinico operare: è giunta l’ora invece che siano essi stessi a sentirselo pronunciare dagli altri.

Gli scribi e gli esegeti mercenari dell’apparato non dovranno poi dar prova di profondi bagliori intuitivi per carpire l’impostazione politica di queste pesanti pagine compilate da un uomo che afferma la sua libertà così com’è sancita dalla Costituzione: egli si inoltra nella sua via crucis caricandosi non solo del proprio ma anche dell’altrui risentimento di cui sono stracarichi coloro che hanno sempre onestamente lavorato ed ai quali ora la sorte politico-economica degli italiani li priva sempre più ignobilmente delle loro previdenze sociali a cui tanto avevano fatto giusto affidamento mentre gli abbienti e i magnati impongono a preti e giornalisti, ai politici e sindacalisti di professione, ai magistrati orchestratori di procedure ed agli sbirri mercenari la sorveglianza dell’invalicabile recinzione ove custodire - non certo senza adeguata ricompensa, dato che ogni fedeltà ha un costo più o meno salato- i privilegi degli pseudo-comunisti sempre più condizionati dal decremento di quelli, prevalentemente, dei fanero-comunisti.

In modo particolare sono i bambini invalidi ad essere esposti a rischi enormi per il fatto dell’alto costo della assistenza a cui saranno a vita condannati: quando non avranno più i loro genitori saranno rinchiusi in orribili ghetti in cui monache-arpie o preti-dracula alzeranno sempre più i capitoli di spesa da presentare allo Stato mentre la maggior parte di essi languerà orribilmente sotto le sadiche mani di coloro che sempre fanno la loro fortuna sulle disgrazie altrui. Questi piccoli esseri sfortunati sono i veri proletari nazionali.

Quanto avviene già da diversi anni, ma solo ora proposto all’attenzione giornalistica e televisiva - la pratica di espiantare organi sani da bambini stranieri per i figli malati dei ricconi della nostra civiltà dell’opulenza - si replicherà anche in Italia appena se ne daranno le condizioni, ovvero aappena saranno divenute insufficienti le pratiche del controllo politico democratico. Già il decreto di S. Valentino emesso dal balordo Craxi nell’84 sulla soppressione della scala mobile senza che se ne abbia avuta da parte del Popolo onesto e laborioso un’adeguata protesta atta ad impedirlo, è di per sè un inquietante prodromo di avvicinamento ai sistemi sud americani: dalla soppressione dell’Accademia di Polizia filo-comunista del generale Felzani operata da Cossiga, all’avvelenamento in carcere del caffè di Sindona; dalla soppressione di papa Luciani a quella di Roberto Calvi o di Mino Pecorelli: agli omissis in favore dei mandanti di stragi, rendono categoricamente imperativo, a chi voglia seriamente pensare al futuro dei bambini invalidi, seguire la via indicata - ma evitando di fare la sua stessa fine - dal Grande Proletario palestinese di cui stiamo ora per celebrarne la nascita nelle orge consumistiche dei super-mercati sfavillanti per catturare le ansie e le incertezze angoscianti dell’esistenza. La sua evangelica parola può con modesta retorica essere legittimamente interpretata come l’invito a carpire dal vivo gli artigli del capitalismo selvaggio imponendogli almeno il rispetto dell’art. 53 della Costituzione.

Per il Natale 1988

Cesare-Maria Testa.

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