L E T T E R A C I N Q U A N T U N E S I M A
P r o l o g o . Alla fine del maggio '96 il primo governo Prodi é già in piedi e chi ti capita agli Interni? Neanche a farlo apposta, Giorgio Napolitano. Come uomo non c'é nulla da rimproverargli: sempre politicamente pulito, gli fu consentito da Carter e da Reagan di recarsi in America fin, dagli inizi degli anni '80, perché era si, un comunista di provata fede, ma di "destra". Da rilevare soprattutto é il fatto che Napolitano ha sempre mostrato rigorosa coerenza tra pensiero ed azione e nel difendere i diritti e la libertà di espressione: non nel senso ciarliero del << Parigi val bene una messa>> ma in qello profondo di << una messa vale più di Parigi >>.
P r e s e n t a z i o n e . Niente di meglio dunque che rivolgersi direttamente al ministro neo-eletto per metterlo direttamente al cospetto della mia singolare vicenda. Inutile, ancora una volta, ripetere che anche questa mia iniziativa non ebbe alcun esito.
Conluenza Palingenetica per il Nuovo Millennio
Al Ministro dell'Interno Giorgio Napolitano Roma e p. c.
al Presidente della Repubblica = ,
al Prefetto Macerata,
al Questore " " " =
al M.llo Sabbatini Carabinieri Camerino,
al Ministro della Pub. Isrt. Berlinguer Roma
al Presidente del Tribunaale Macerata,
a vari giornali loro sedi.
Oggetto: decreto inquisitorio emesso in data 26/03/'96 e 19 / O4 /'96
dal Ministro dell'Intrno Div. Prima e Sez IV della Polizia
Amm.va e Sociale in seguito a segnalazioni fornite dal M.llo
Sabbatini, dal Questore e dal Prefetto di Macerata.
Parlando con amici che stupidamente credono nella democrazia ho rilevato la loro soddisfazione per il fatto che i due ministeri che per quasi 5O anni la famigerata Democrazia Cristiana non ha mai mollato, dell'Intrno e della Pubblica Istruzione, sono ora stati affidati a due emeriti ex-comunisti. Dopo aver anch'io espresso la mia felicità per una più che decennale aspettativa da molti Italiani agognata, ho involontariamente funenstato quell'ingenuo simposio nell'esprimere la scettica congettura dovuta al seguente ragionamento suffragato dall'effattuale atemporalità del modo d'essere sostanziale di ogni potere dei forti sui deboli.
a) o Giorgio Napolitano sarà costretto più che mai al ruolo della stupida marionetta mossa da una regia invisibile ma permeante di se stessa tutta la cosiddetta società civle.
b) oppure il neo-ministro ex-comunista dimostrerà ben presto di aver percorso una metamorfosi inquietantemente simile a quella balordamente ostentata da Benito Mussolini; talmente audace ed inusitata é infatti la "conditio sine qua non" per occupare il vertice supremo degli Interni, l'unico vero vertice di ogni potere che, tra l'altro, permane sempre occulto!
Gli imbarazzatissimi astanti, alcuni dei quali in scandalizzato dispregio alla vista dell'integrità del mio ultimo certificato elettorale significante la completa diserzione del seggio in segno di protesta, hanno stizzosamente negato la fondatezza delle mie illazioni inducendomi pertanto ad una sperimentazione ancor più <newtoniana> che non <galileiana>.
Quegli ignari interlocutori non avrebbero però mai potuto supporre che io sarei stato in grado di fornire alla loro enigmatica sfida un solidissimo supporto argomentativo di prove sostanziali al mio <newtoniano esperimento> dell" ypotheses non fingo" motivatamente esprimibile con il linguaggio apofantico di pura evocazione aristotelica: pertanto, mi rivolgo direttamente al 'cittadino' Giorgio Napolitano, momentaneamente Ministro dell'Interno, per metterlo alla prova della sua reale autonomia politica e della sua tradizionale dignità di uomo coerente ad un passato molto "democratico" i n v i - t a n d o l o - per non dirle s f i d a n d o l o - a d i n e r e s s a r s i p e r s o n a l m e n t e d i u n c a s o p o l i t i c o e g i u d i z i a r i o talmente raro nel suo genere da legittimarne l'unicità ma anche prevedibilità alla luce di quel turbamento collettivo sull'ignoto che incombe . Sono infatti stato dai Carabinieri, dal Questore e dal Prefetto considerato talmente pericoloso da essere così interdetto in perpetuo al possesso di armi e munizioni.
Se anche questa mia ennesima iniziativa epistolare non dovesse avere alcun esito, allora i motivi saranno due, siano pur essi considerati sia singolarmente che in coppia:
1) i funzionari di Polizia, in ruolo effettivo e non certamente nominati dal Pds, potrebbero sottrarre questa mia richiesta di aiuto dalla sua attenzione dimostrando così ancora una volta il ruolo passivo di semplice facciata di un ministro virtualmente il più potente di tutti;
2) oppure potrebbe essere lei stessa, sig. Ministro, dopo aver direttamente studiato questo "caso", a deliberare la conferma di quel decreto di pazzia dando così fondamento al mio summenzionato sospetto che per meritare degnamente cotanto privilegio politico nel ricoprire la carica di ministro di polizia occorra dar prova di una 'mussoliniana' metamorfosi ideologica.
Se il nuovo Ministro dell'Interno riuscià veramente a mostrarsi "homo novus" dimostrando autonomia operativa cominciando anche dalla soluzione di questo mio caso politico-giudiziario, allora egli deve affidare il fascicolo giacente nella Div. Prima - Sez IV Servizio di Polizia Amm.va e Sociale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale Affari Generali, prot. N.o 559 \ C. 313 \ 7 . 10171. 44 (19), a suoi collaboratori da lei p e r s o n a l m e n t e scelti.
Prima di esprimerle, on Napolitano, la sostanza della mia richiesta di aiuto e nell'eventualità che lei metta realmente mano alla soluzione della mia complessa "querelle" protraentesi ormai da quasi 1O anni ma acutizzatasi dall'autunno del '92, é indispensabile una breve ma completa esposizione di quanto ha determinato la formazione della seguente s t i g m a t a marchiatami a fuoco sulla fronte: a u t o r e d i c o m p o r t a m e n t i s i n t o m a t i c i d i u n o s t a t o d' a n i m o n o n s e r e n o r i v e l a n d o p e r i c o l o s i t à p e r s é e p e r g l i a l t r i
Un curioso rilievo che non può essere assolutamente sottaciuto risiede in questi punti:
-- é stato, dalle cosiddette autorità, scongiurato ogni riscontro giornalistico anche locale:
-- mi si permette di continuare ad insegnare Filosofia e Storia allo Scientifico di Fabriano, feudo merloniano;
-- di ricevere dal Minstro Berlinguer la nomina a commissario d'Esame di Stato;
-- di mantenere l'autorizzazione alla guida di autoveicolo privato ;
-- di esercitare la patria potestà;
--di far 'libero uso' di coltelli e cacciavite, mazzole, ascie e falcetti o di muvermi libero tra gli scaffali delle ferramenta o si accostarmi al bancone del macellaio notoriamente sovrabbondante di scannatoi ed altri acuminati arnesi da scortico e spolpo.
A 51 anni suonati sono padre di una terzogenita di 11 anni completamente invalida perché sordomuta ed impossibilitata alla deambulazione nonostante il fatto che io avessi a suo tempo intimato a mia moglie, reduce da un gravissimo episodio neurologico, risalente alla torrida estate dell'82, di interrompere la gravidanza a causa dell'alto rischio a cui saremmo incorsi.
Un tal medico di famiglia, sul quale coniai per primo il fortunato epitteto di 'lurido porco bastardo democristiano' tanto generosamente poi da me elargito ad altri numerosi compari, Mattei Angelo di Camerino, bene a conoscenza della terribile disavventura sanitaria di mia moglie, distolse facilmente la sciocca donna cattolica dall'attuare il mio - da lui definito - " criminale disegno " con banale quanto efficacemente ipocrita terrorismo psicologico. Né io - ahinoi ! - strenuo difensore della libertà di coscienza, le rivolsi ulteriori pressioni affidandomi incautamente più alla buona sorte che ad un doveroso raziocinio.
Nacque così nel marzo dell'85 una bimba affetta da oscure patologie cerebrali contratte allo stadio fetale o fors'anche embrionale tale da esser tenuta in vita al "Lancisi" di Ancona con le tecniche mostruose tipiche dell'accanimento terapeutico funzionali non certamente alla biofilia quanto, invece, all'industria farmaceutica, al conflittuale orgoglio professionale di medici avidi di carriera, ai carrozzoni dellassistenza sanitaria democristiana bramosa di sventure per giustificare così la demagogica compravendita dei voti - a spese però del Popolo Italiano - .
Da quando infatti venne riconsegnata la bimba ai primi di settembre '85 come fosse stata un elettrodomestico difettoso gratuitamente revisionato in virtù della garanzia d'acquisto, é stato un incessante tormento per la mia famiglia alle prese con ipocrisie e corruzioni funzionali alla gestione di quel denaro pubblico ufficialmente stanziato per i veri malati ma che in realtà non occorre che in questa sede io spieghi come effettivamente é stato utlizzato: basterebbe sfogliare un qualsiasi quotidiano di questi ultimi anni.
Orgoglioso pertanto del mio autentico vivere e ridicolmente fiducioso nell'idea dello Stato di Diritto, non volli mai ricorrere a paludanti raccomandazioni piagnucolose o servaggi politici, autenticamente consapevole, come sempre, di una missione moralizzatrice e pedagogica da intessere attorno alla sfortunata bambina. Appellandomi comunque io subito però agli ideali complessi ma insuperabili dello Stato Etico, iniziai a lamentarmi riflettendo con appunti spediti in forma di epistole autografe agli alti centri del potere e dell'autorità dello Stato senza però mai averne avuta risposta; né alcun'autorità investigativa mi abbia mai i n v i t a t o ad un colloquio chiarificatore, data la ferrea coerenza discorsiva e logica delle mie bozze concepite anche come possibile esito editoriale.
Nell'estate del '92 avvenne la grande svolta del percorso di lotta in difesa dei v e r i i n v a l i d i . In qualità di commissario d'Esame di Stato al Liceo Scientifico " Galilei " di Macerata mi trovai, senza saperlo, invischiato in una vergognosa truffa ai danni dell'erario pubblico: l'Istituto stesso forniva infatti false fatturazioni ai professori per giustificare così la riscossione, da parte loro, di esosi rimborsi per pasti e pernottamenti mai avvenuti ma intesi ufficialmente ad alleviare i disagi dei commissari che in realtà tornavao regolarmente ai loro domicili abituali distanti in alcuni casi appena 20 km. Quello stesso provveditore Ventrone, che ignobilmente aveva firmato le menzognere autorizzazioni dei virtuali pernottamenti, pasti e conseguenti rimborsi, m i n e g a v a poi - come daltronde tante altre volte - il sostegno scolastico per mia figlia adducendo il tema del prosciugamento di quei fondi ministeriali da lui stesso "raschiati" nellauttorizzaxzione ai ridicoli pernottamenti in albergo a favore di docenti residenti nelle immediate vicinanze di Macerata.
A questo punto sarebbe stato inevitabile che, per mia causa indiretta - ma io non ho fatto alcuna delazione, nonostante la segreteria di quel Liceo mi avesse ingannato nell'indurmi alla richiesta del falso pernottamento - la storiaccia fosse arrivata alla magistratura. Non per esigenza della cosiddetta "moralizzazione" - in tal caso la < giustizia > si sarebbe mossa molto prima, dato che sto scrivendo da circa 1O anni - ma solo perché il mafioso provveditore non avrebbe mai sperato di potersi togliere dai testicoli l'odiato preside di quellistituto.
Dato poi il corso dirompente di Tangentopoli iniziato ufficialmente il 7 marzo dello stesso anno '92, mi attendevo ordini di comparizione, autorizzazioni a procedere ed interrogatori dei Carabinieri ai quali avrei risposto non tanto con spirito "collaborazionista" quanto per autentico anelito di trasparenza contabile senza di cui non riesco a vedere un futuro umano per i bambini sfortunati. Restai anche fortemente impressionato dagli accorati appelli del Papa e del Presidente della Repubblica esternati in occasione della tragedia toccata a Falcone e poi a Borselino, così riassumibile: << Non si cerchi di cambiare il mondo ma se stessi, denunciando la prassi mafiosa ovunque si annidi !>>. Mi ero pertanto convinto dell'opportunità di espormi tranquillamente alla condanna giudiziaria per me stesso purché la cosiddetta gustizia avesse potuto colpire sia i commissari corrotti che gli altri organizzatori della truffa, dato il mio integerrimo senso dello Stato e del primato della collettività sulle singole individualità.
Invece, dopo una "pacatissima" quanto sonnolenta richiesta telefonica sulla mia disponibilità alla collaborazione investigativa profferitami dal M.llo della Polizia Giudiziaria Giuseppe Palazzesi avvenuta nell'ottobre '92, ho assistito al demenziale susseguirsi di grottesche procedure finalizzate all'archiviazione del vergognoso scandalo allo Scientifico maceratese.
A questo punto si é ingenerato in me un acre risentimento proprorzionato alle insuficienti quanto ridicole assistenze sociali di cui mia figlia sempre di più necessita ed é stato così che in chiassosa solitudine ho delineato una singolare tattica di guerra alla corruzione mafiosa cha, a sua volta, mi ha guadagnato all'attenzione, fortemente circospetta, degli apparati spionistici e dell'inquisizione perpetrata dal prode m.llo Sabbatini, dal questore e dal prefetto di Macerata mediante il decreto di sequestro di tre arnesi da sparo legalmente detenuti ed il conseguente beneplacito di Mancino che il 26 \ O3 \ 96 ha infatti respinto il mio ricorso ripetendo la stessa pesantissima motivazione.
Tutto questo, Onorevole Napolitano, é accaduto perché, al fine di impedire l'insabbiamento del procedimento 837/92, ho insultato epistolarmente quanto autografamente , il provveditore Ventrone ( a cui però è convenuto restare inerte ), il sindaco di Camerino Grifantini Emanuele e soprattutto .il procuratore della Repubblica Fanucci Vincenzo. Costui infatti mi ha spudoratamente accusato dellart 640 motivando impunemente che io avevo << . . . con artifizi e raggiri consistiti nel presentare, quale professore commissario . . . induceva in errore gli organi scolastici competenti alla liquidazione delle spese di indennità, procurandosi, per leffetto, un ingiusto profitto relativo alle spese mai sostenute in danno allAmministrazione dello Stato.>>
Tutte le mie energiche quanto <delittuose > proteste per linfamia ricevuta dalla magistratura italiana - di cui ho sempre puntualmente informato il Ministero della Pubblica Istruzione - hanno poi determinato lavvento dellart. 23 della nuova Legge 23 \ 12 \ 94, N. 724 concernente le misure di razionalizzazione della Finanza Pubblica.
Non si preoccupi più di tanto, sig. Ministro dell'Interno, per i personaggi e gli apparati dello Stato da me offesi: si tratta di nettezza che ha ben meritato il mio trattamento nel quale io ho semplicemente anticipato quello che oggi riportaano i mezzi d'informazione. La rabbiosa reazione, tipica di coloro che si sentono accerchiati, li ha indotti all'infamante appellativo di <matto> da cui, secondo loro, dovrebbe derivare la mia rinunciataria rassegnazione a lottare per mia figlia e per tutti coloro che hanno veramente bisogno della legaale assistenza a carico dello Stato secondo quanto recita lart. 32 della nostra Santissima Costituzione
Se non le sarà possibile intervenire a mio favore nel riaprire l'iter del ricorso, mi aiuti almeno, Onorevole Napolitano, a controllare la "tutela" del Sabbatini sulle mie armi sequestrate - delle quali due di esse erano più nuove al momento del sequestro che non a quello dellacquisto - in quanto ci sono tutte le condizioni politico-polizieche per deteriorarle artificiosamente quanto basta per dimostrare, in sede i n q u i s i t o r i a, che io da tempo mi sarei esercitato al tiro a segno in vista di qualche strage.
Inoltre, con la diagnosi eseguita dal M.llo Sabbatini su di me: <<... autore di comportamenti sintomatici di uno stato d'animo non sereno rivelando pericolosità per sé e per gli altri >> é meglio che mi tenga alla larga dalle caserme e dagli sbirri armati. Con il vento d'oggi e la 'legge Reale' e con gli inquietanti esempi di 'stragi di Stato' e poiché qui a Camerino nel marzo '88 un mostro molto amico di preti, magistrati e Carabinieri ammazzò in una sola volta due giovani reclute della Benemerita, sarebbe troppo invitante la tentazione dei solerti militi a tendermi una trappola sbudellandomi con una smitragliatina per poi trasferire sulla pistola ancora fumante le mie impronte digitali per redarre, da parte di guardie giurate che non abbisognano di testimoni, il seguente verbale: <<...invasato da raptus omicida tentava l'assalto minaccioso ad un Carabiniere sottraendogli la pistola d'ordinanza ma la pronta reazione del valoroso milite ci ha liberati tutti dalla presenza del pericoloso cospiratore! Inoltre é stata scongiurata la replica del folle gesto del Ceresani, il mostro di Camerino >>.
Sono sicuro, sig. Ministro - essendo a me noto fin quasi al dettaglio i suoi interventi sessantotteschi in difesa del diritto dell'ex-Cecoslovacchia a respingere i carri armati inviati da Breznev - che tenterà di interessarsi al caso di un cittadino debole che però ha sempre dato alla collettività molto più di quanto egli abbia da essa ricevuto e ad essa chiesto ma che ora sta subendo, come milioni di altri soggetti deboli, la crescente arroganza di chi non intende affatto contribuire a quel risanamento di cui tutti ne riconoscono l'impellenza ma dai cui sacrifici i prepotenti tosto si defilano: a meno di trascinarceli accalappiati per il collo da nodo scorsoio.
Camerino, 29 \ O5 \ 1996 .
Cesare-Maria TESTA.