LETTERA CINQUANTASETTESIMA

P r o l o g o . Nulla di più gradito che sfogliare un giornale e trovarci in prima pagina ciò che direttamente si sta sperimentando da anni. E' come riconoscersi vincitore di non so che cosa per scuotere poi mestamente il capo in segno di resa: il grande centro della vita italiana non si vuol degnare di ascoltare questioni di tanto singolare gravità come l'insabbiamento del procedimento 837/92, né la mia relativa determinazione ad andare in fondo anche a costo di finire a fondo come le tristi conseguenze dei sequestri subiti, delle perquisizioni, dei decreti infamanti di pazzia, le condanne penali e il tentato esproprio dell'unica abitazione per ricavare la cifra di 1OO milioni come indennizzo per i titoli, meritatissimi quanto appropriati, gridati in faccia a magistrati mafiosi come il procuratore della Repubblica Fanucci Vincenzo.

P r e s e n t a z i o n e . La lettera prende spunto dalla lettura del quotidiano " Il Giornale " diretto da Vittorio Feltri che nel numero 218 di venerdì 13 settembre '96 riporta preoccupato la grave dichiarazione fatta dal presidente del Cnel Giuseppe De Rita riguardo a complotti massonici contro lo Stato di Diritto ad opera di magistrati e poliziotti.

In base alle tante analoghe quanto inutili richieste precedentemente rivolte ai grandi e piccoli giornali affinché si fossero interessati alla mia singolare vicenda, anche in questa occasione mi accingo a far partecipe la redazione del quotidiano che ha dato maggior risalto ad un teorema increscioso che io sono invece completamente in grado di dimostrare: la magistratura come potere spietato ed occulto, ben pagata ma anche tacitamente autorizzata ad arrotondarsi lo stipendio con amplissime collusioni mafiose. E' inutile precisare che anche questa lettera non ha sortito alcunché !

Ill.mo Direttore Vittorio Feltri,

tutta la tematica riportata nel suo quotidiano del 13 settembre 1996 non soltanto non mi sorprende ma mi trova completamente d'accordo con il dott. De Rita per il semplice fatto che da oltre 5 anni tutte quelle angherie e terribili umiliazioni da parte di magistrati, funzionari del Ministero dell'Interno e Carabinieri le sto veramente subendo in prima persona.

Per rapidità di lettura non le proporrò la fisionomia complessiva di tutta la corposa vicenda di cui io sono malcapitato protagonista ma mi limiterò a dirle che:

a) sono quattro anni che tento inutilmente di far celebrare un processo per uno scandalo di false indennità a due commissioni d'esame di Stato presso il Liceo Scientifico "Galilei " di Macerata;

b) a causa di questo impegno civile ho accumulato sei gravi procedimenti giudiziari da cui sono seguite già tre condanne;

c) ho subìto un sequestro di armi civili legalmente detenute

con relativo decreto prefettizio e ministeriale in cui sono stato stigmatizzato come pericoloso psicotico;

d) il procuratore maceratese della Repubblica, Fanucci Vincenzo mi ha querelato per un risarcimento, dei danni morali sopportati per causa mia, di ben 1OO milioni, cifra che non potrò mai dargli perchè non ho mai avuto né mai avrò;

e) tramite i poteri occulti si é riusciti ad avvertire tutte le centrali di finanziamento ai giornali affinchè il mio caso giudiziario venisse ignorato e così é sempre stato fatto.

A questo punto, dopo aver assicurato che:

- non c'è una minima esagerazione su quanto ho detto;

- che custodisco una serie incredibile di documentazioni al punto da accendere un "caso "di straordinario interesse giornalistico;

- che a causa di una bambina completamente invalida - fulcro di tutta la mia irripetibile vicenda politico-giudiziaria - la quale mi costringe in pratica a vivere agli" arresti domiciliari", non mi é stato mai possibile recarmi personalmente presso i grandi centri dell'informazione né ho mai rinvenuto da alcuno un soccorso sincero e disinteressato affinché ciò potesse avvenire;

- che sono titolare di Filosofia e Storia presso il Liceo Scientifico di Fabriano e che proprio per questo mio ruolo professionale, alla Giustizia, alla Pubblica Istruzione, alla Polizia e ai Carabinieri non é mai convenuto permettere la divulgazione dei miei incredibili vissuti;

- che ho tentato inutilmente il coinvolgimento con altri giornali ricattati dalla finanza di regime,

C H I E D O

al Direttore Vittorio Feltri di poter offrire, con tutta la mia serietà, un contributo giornalistico di immensa attualità contattandomi immediatamente per "battere il ferro quand'é ancora incandescente.

Camerino ( Macerata ) 14 settembre 1996

Cesare-Maria TESTA.

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